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Come combattere la tossicità emotiva nel gaming per una corretta adozione del digitale

Tricia Howard

scritto da

Tricia Howard

December 02, 2024

Tricia Howard

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Tricia Howard

Tricia Howard è un'artista ribelle che è finita nella ricerca sulla cybersicurezza. Con una laurea in arti drammatiche e interessi che spaziano da "Star Wars" all'opera, Tricia adora portare un po' di brio nel regno informatico. Quando non aiuta i ricercatori a pubblicare le loro storie in modo efficiente ed efficace, senza denigrare l'acume tecnico del pezzo, si dedica alla scrittura e all'esecuzione di canzoni ironiche sulla sicurezza, alla lettura in modo drammatico di "cold e-mail"; alla risoluzione rapida di puzzle; alle passeggiate con il suo cane Pomsky, Darth; e a chiedere alla gente di sorridere. Potete anche vedere Tricia dal vivo nel suo programma mensile Rapporto mensile sulle minacce: The SIG Download!


Sono tantissimi gli svantaggi legati ai videogiochi, tuttavia il peggiore di essi non è rappresentato dai costi economici, ma dallo stress a cui viene sottoposta la nostra salute mentale.
Sono tantissimi gli svantaggi legati ai videogiochi, tuttavia il peggiore di essi non è rappresentato dai costi economici, ma dallo stress a cui viene sottoposta la nostra salute mentale.

Copy editing: Maria Vlasak

Desidero ringraziare tantissimo la dott.ssa Kimberly Voll per aver sopportato il mio carattere esuberante e per avermi fornito le sue preziose informazioni. La ringrazio per avermi aiutato a dare vita a questo blog.❤️

Se non volete continuare la lettura di questo articolo, vi prego di leggere solo questa frase: Per anni, ho pensato che tutti avessero prima o poi pensato al suicidio . Ora sono qui per dirvi che non è così. Se pensate al suicidio in qualche modo o situazione, vi prego, vi prego, vi prego di cercare aiuto.

Sono tantissimi gli svantaggi legati ai videogiochi, tuttavia il peggiore di essi non è rappresentato dai costi economici, ma dallo stress a cui viene sottoposta la nostra salute mentale. Sfortunatamente, la comunità dei videogiochi, spesso, paga il suo debito emozionale peggiorando inconsapevolmente i comportamenti. Il giudizio, la categorizzazione e il disagio mentale sono la nostra ricompensa che deriva dall'aver privilegiato il lavoro del singolo rispetto alla collaborazione. Questo problema non è esclusivo dei videogiochi, ma può avere effetti particolarmente dannosi negli spazi digitali che frequentiamo.


Per combattere la tossicità dei videogiochi e non solo, abbiamo bisogno della chiave crittografica della gentilezza e della radicale accettazione dei nostri simili.


Per combattere la tossicità dei videogiochi e non solo, abbiamo bisogno della chiave crittografica della gentilezza e della radicale accettazione dei nostri simili. Poiché League of Legends è proprio un videogioco che possiamo definire tossico, nessuno può fornirci una guida migliore della  dott.ssa Kimberly Voll, che ha fondato Thriving in Games (in precedenza Fair Play Alliance) e dell'architetto che si è occupato della riprogettazione del sistema dell'onore di League of Legends nel 2017.

Secondo la dott.ssa Voll, se i social media sono diventati la nostra piazza principale, i videogiochi sono il luogo in cui giochiamo. Per rendere più sicuro questo luogo, la dott.ssa e il suo team hanno cambiato il sistema dell'onore di League per focalizzarsi maggiormente sulla collaborazione invece che sul lavoro individuale. Ulteriori cambiamenti devono provenire da ognuno di noi e potrebbero richiedere anni di lavoro duro e complesso.

Avviso sui contenuti!

I contenuti riportati in questo blog sono impegnativi e potrebbero risultare difficili da leggere, ma anche interessanti per alcuni di voi. Tuttavia, dobbiamo tenere conto di queste dure verità se vogliamo essere parte del cambiamento in atto. Comprendere i costi nascosti nei videogiochi può farvi "prosperare" nel digitale, che è l’obiettivo finale per la dott.ssa Voll. Per adottare un corretto approccio al digitale, dobbiamo raggiungere un livello di benessere fisico e psichico, che significa accettare e apprezzare la nostra umanità nella sua interezza, inclusi gli aspetti meno piacevoli (anche sul lavoro).

È impossibile proteggersi da ciò che non si vede (inclusa la nostra mente)

Trascorrere gli anni della crescita in ​​un luogo non sicuro provoca effetti mentali negativi per tutta la vita: una prudente stima ha affermato che un bambino su sette negli Stati Uniti si trova in questa situazione. Se un bambino non ha una casa sicura, considera non sicuri tutti gli spazi, compresi quelli digitali, e agisce di conseguenza. 

I bambini cresciuti in un ambiente ostile non comprendono in modo innato l’amore incondizionato come un bambino proveniente da una famiglia sana perché chi lo accudisce, spesso, ha bisogno di affetto invece di darlo. Il bambino, quindi, si sente minacciato ogni giorno, in ogni situazione, anche a scuola, a casa e, una volta diventato adulto, sul posto di lavoro. Questi bambini cresciuti in un ambiente ostile possono diventare adulti "difficili" e i loro bambini incontreranno ancora più problemi. È un breve viaggio verso il trauma generazionale.

Io ero una di questi bambini e, quindi, sono cresciuta fino a diventare, da adulta, emotivamente violenta. C’è differenza tra essere te stesso nonostante gli altri ed essere te stesso a discapito degli altri. Non mi sono resa conto che l'ambiente in cui ero cresciuta era malsano fino all’età di 29 anni. ed è possibile che lo sia stato anche quello dei nostri lettori. Affrontare la tossicità e la sicurezza nei videogiochi inizia con uno sguardo attento a noi stessi. Cercare aiuto non vi rende deboli, ma ignorare il trauma finirà con il rendere breve la vostra vita e rovinare le vostre relazioni. Abbiate il coraggio di chiedere aiuto se avete bisogno.

La separazione è anche segregazione

Gli spazi digitali e fisici sono diversi, ma entrambi si basano sul concetto dell'uomo come essere sociale. La dott.ssa Voll ha affermato che, attualmente, considera entrambi gli spazi come se fossero reali, ma ha sottolineato che il mezzo di comunicazione non consente un confronto esatto (Figura 1). Anche nel caso delle comunicazioni video più innovative che sono presenti nei giochi, la mancanza di interazione diretta con le persone crea una “disconnessione fondamentale dall’umanità”, come ha affermato la dottoressa, che contribuisce in modo significativo ad alcune interazioni negative all'interno dei giochi.

La dott.ssa Voll ha affermato che, attualmente, considera entrambi gli spazi come IRL, ma ha sottolineato che il mezzo di comunicazione non consente un confronto esatto (Figura 1). Figura 1. Diagramma di Venn sugli spazi digitali e fisici

Il livello di separazione che abbiamo creato tra vita reale e digitale crea problemi molto più sistemici, come il fatto di non seguire i nostri figli e ostacolare la loro crescita a causa di stereotipi negativi. "Suddividendo gli spazi online come se fossero "separati" dalla realtà, rischiamo sottilmente di scusarci come società per il fatto di prenderli sul serio", ha continuato la dott.ssa Voll.

Invece di creare una separazione inconsapevole categorizzandoli in modo diverso, come ha suggerito la dott.ssa Voll, "passiamo a concepire l'ambiente dei videogiochi come un'infrastruttura sociale, trattando questi spazi con lo stesso grado di attenzione e responsabilità che useremmo per l'installazione di un parco a livello locale". Che bel sentimento da trasmettere alle future generazioni di giocatori: qui tutti trovano il loro posto.

Giudizio → categorizzazione → sopravvivenza

Per raggiungere il nostro scopo, dobbiamo capire perché abbiamo innanzitutto creato una separazione. Al nostro cervello piace la categorizzazione perché è facile da realizzare, tuttavia include anche aspetti negativi: Per categorizzare qualcosa, è necessario giudicare.

Un giudizio, di solito, ha una connotazione negativa, anche in campo scientifico . La domanda "Va bene o va male?" implica che esiste una risposta giusta e una risposta sbagliata, pertanto suggerisce una conseguenza, che crea un'urgenza. Si tratta, in realtà, di un meccanismo di sopravvivenza che ci deriva dal fatto di appartenere al regno animale; in natura, la risposta sbagliata potrebbe letteralmente essere questione di vita o di morte, quindi quanto più velocemente riusciamo a valutare una situazione e a prendere le nostre decisioni, maggiori saranno le nostre possibilità di sopravvivenza, proprio come nel mondo dei videogiochi.

Non tutte le minacce informatiche sono digitali

Cerchiamo i giochi soprattutto quando desideriamo evadere dalla realtà, il più delle volte, quando non stiamo bene mentalmente. Questa negatività ci segue nel mondo dei videogiochi, sia come giocatori che come architetti. I responsabili di questi "spazi [digitali] strutturati" (Voll) devono essere consapevoli non solo di queste nostre preoccupazioni come giocatori, ma anche del modo con cui ci avviciniamo alla progettazione e alla loro protezione.

I giocatori rappresentano la metà della popolazione mondiale, quindi gli effetti di questa negatività diffusa dilagano nella nostra società, influendo sulla nostra capacità di pensare, crescere e sentire in modo critico un senso di appartenenza in uno spazio, che può essere esacerbato nei forum online (in cui mancano le sfumature), o in situazioni altamente emotive (come perdere una partita). 

Questa situazione negativa influenza il modo con cui ci presentiamo ovunque: al lavoro, nelle relazioni e, soprattutto, nei videogiochi, il cui ambiente può fornirci un senso di identità se non riusciamo a trovarlo dentro di noi.

Attacchi alla salute mentale

Se un bambino non si sente mai protetto, può considerare il mondo in modo molto più ostile e la sua vita può diventare una battaglia reale, fino a crescere credendo inconsciamente di meritare di essere trattato male e, pertanto, di rimanere in situazioni non sicure o malsane.

Molti di noi trascorrono anni senza nemmeno sapere di aver subito un trauma. La nostra vita è fatta di ferite mentali nascoste a meno che questi percorsi cerebrali non vengano affrontati direttamente con l'auto-diagnosi e la psicoterapia. Un trauma altera la chimica del cervello e causa problemi di salute fisica per tutta la vita. Combattere un trauma implica l'intenzione e le azioni necessarie per farlo, non un'accettazione passiva.

Neutrale non significa negativo

Per noi, i pensieri negativi sono sicuramente più semplici da creare e da mantenere rispetto a quelli positivi; inoltre, spesso, sono quelli che nascono immediatamente nei periodi conflittuali o nelle situazioni più neutrali. Le critiche vengono ricordate più degli apprezzamenti e l'indecisione viene scambiata per malizia. Tutto ciò si può condensare in un concetto molto basilare: più dobbiamo pensare a qualcosa, più energia ci mettiamo. In effetti, pensare richiede calorie: ecco perché gli sviluppatori di videogiochi rendono gli acquisti in-game semplicissimi da effettuare. Consideriamo ad esempio, che questi acquisti hanno fatto realizzare 125 miliardi di dollari sui 223 miliardi di dollari ricavati dal settore dei videogiochi nel 2023.

Se un cervello ha attivato la modalità di sopravvivenza, vuole anche risparmiare calorie, quindi preferirà prendere decisioni rapide anziché ponderate. Un cervello traumatizzato rimarrà in allerta (sarà ansioso), presumendo inconsciamente che le intenzioni siano cattive. Questo aspetto rafforza la necessità di giudicare i nostri pensieri, il che conduce ad un giudizio autocritico sulla scia della profezia dell'autostima negativa (Figura 2).

 Questo aspetto rafforza la necessità di giudicare i nostri pensieri, il che conduce ad un autogiudizio sulla scia della profezia dell'autostima negativa (Figura 2). Figura 2. Diagramma di flusso semplificato sui modelli di pensiero che consentono di giudicare

I giudizi negativi sono rapidi e attivati dalle nostre reazioni; quelli positivi richiedono tempo per effettuare una valutazione. I pensieri neutrali non richiedono un giudizio, ma il nostro cervello crede che non sia così, soprattutto se abbiamo subito un trauma.

Se due dei nostri tre giudizi mentali ci fanno sentire negativi, inconsciamente giudichiamo noi stessi e gli altri due volte più duramente di quanto impone la realtà. Il giudizio autocritico è il Big Bad™, ossia il grande nemico da combattere, e può essere difficile identificarlo come interno piuttosto che esterno, il che a sua volta può influenzare pesantemente il modo in cui ci presentiamo nel mondo. Il giudizio autocritico negativo ci distrugge tutti.

I pericoli della transazionalità binaria

Per comprendere la transazionalità binaria, esaminiamo il caso in cui il proprietario di un cane addestra il suo cucciolo. Il padrone può utilizzare azioni di rinforzo positive e negative per creare i percorsi di collegamento tra il comando e l'azione che desidera insegnare al cane (Figura 3).

Il padrone può utilizzare azioni di rinforzo positive e negative per creare i percorsi di collegamento tra il comando e l'azione che desidera insegnare al cane (Figura 3). Figura 3. La transazionalità binaria nell'apprendimento di un cane

Anche se questo metodo può sembrare efficace per insegnare un comando ad un cane, può risultare inappropriato se viene applicato alle emozioni umane. Se un bambino si sente non amato quando fa qualcosa di "sbagliato" o amato solo quando fa qualcosa di "giusto", il suo cervello inizia a non capire come rispondere adeguatamente in una situazione, spesso reagendo rapidamente invece di rispondere in modo ponderato,

creando anche una comprensione transazionale delle relazioni piuttosto che una genuina connessione umana. Considerare ogni interazione come una transazione elimina la nostra capacità di apprendere, perché è sempre implicita una conseguenza.

Questo concetto è ulteriormente rafforzato nei videogiochi sparatutto o in altri giochi il cui completamento richiede tempi di reazione rapidi. Il pregiudizio della sopravvivenza rafforza quelle giustificazioni mentali, incorporando ulteriormente questo comportamento reazionario come "buono". Più si gioca, più possibilità ha il cervello di incorporare questi percorsi come "buoni" e "cattivi", il che rafforza sottilmente ciò che (non) affettuosamente possiamo chiamare "la memoria del trauma".

La memoria del trauma

In questo contesto, siamo tutti giocatori: a nessuno piace il ritardo, soprattutto quando la posta in gioco è la sopravvivenza (sia nel gioco che nella realtà). I computer sono solo versioni molto veloci del nostro cervello (memoria inclusa). La memoria (cache) del browser archivia cose che, in genere, non cambiano a livello locale invece di recuperarle ogni volta da Internet (ad esempio, la home page di un motore di ricerca) per restituirci quei microsecondi di cui non possiamo fare a meno e rimarrà così finché non verrà svuotata. Un aggiornamento di una pagina web back-end non si rifletterà sempre sul front-end a meno che la cache non venga intenzionalmente svuotata.

Allo stesso modo, il nostro cervello memorizza le risposte agli stimoli. Coloro che sono stati abbandonati e hanno subito abusi da piccoli corrono per tutta la vita il rischio di rivittimizzazione, il che può ancora una volta rafforzare questi percorsi e peggiorare la loro autostima. Se queste persone non si rendono neanche conto di avere un malessere psicologico da dover affrontare, vivranno in questa memoria del trauma e i loro pensieri negativi andranno sempre più ad acutizzarsi.

Noi contro tutti

La memoria del trauma può rafforzare la percezione di "noi contro tutti" che il nostro cervello utilizzerà quindi per convincersi in modo eccessivamente semplificato ed esagerato che non ci si può fidare degli altri e che, quindi, gli altri sono cattivi. Questo è ciò che l'aggiornamento del sistema dell'onore di League del 2017 combatteva: invece di "noi/io contro tutti", si è passati al concetto di "noi contro la sfida" (grazie a u/yearsofpractice per il suo commento su un thread di Reddit in cui è stato esposto questo concetto).

Se iniziamo a generalizzare a scapito del singolo, inconsciamente rinforziamo gli stereotipi e scegliamo azioni basate su giudizi a favore o contro tali stereotipi piuttosto che sulla realtà.

Se la transazionalità binaria è semplice quanto i concetti di "buono" e "cattivo", in realtà non dobbiamo sforzarci di pensare: possiamo semplicemente reagire perché esiste una risposta molto chiara ai concetti di "giusto" e "sbagliato".

Una cattiva memoria porta a cattivi risultati

Poiché naturalmente noi tendiamo al pessimismo, se siamo cresciuti senza un senso di sicurezza avvertiamo la realtà come particolarmente desolante. Iniziamo a credere che i nostri giudizi (che sono intrinsecamente personali e soggettivi) siano verità oggettive e agiamo di conseguenza, 

pensando che se qualcuno è "cattivo" merita di essere trattato male. Se si crede che tutti siano cattivi, allora tutti diventano nemici e chi si oppone letteralmente a noi (ad esempio, in un gioco) sembrerà ancora più distante da noi, non solo fisicamente, ma anche da un punto di vista cognitivo perché noi siamo bravi e loro sono cattivi. Quindi, in quanto cattivi non meritano rispetto, per cui possiamo anche insultarli. 

Se ritenete che un vostro compagno sia in realtà un nemico, vi comporterete in modo completamente diverso da come fareste se vi fidaste di lui. Se cresciamo senza imparare mai a fidarci, a lungo andare si potrebbe creare un conflitto psicologico che andrebbe ad innalzare un muro tra noi e le persone con cui abbiamo instaurato relazioni sociali, inclusi collaboratori e superiori. 

Se questa situazione si mescola con emozioni intensificate e una forte autostima, non si favorisce uno spirito di squadra. Questa incapacità di giocare bene con gli amici, ovviamente, può portare a giocare di più da soli, il che non fa altro che eliminare ogni ulteriore opportunità di favorire la collaborazione piuttosto che la vittoria personale. Questo isolamento non fa che intensificare anche il nostro dilemma mentale portandoci a credere che stiamo aiutando gli altri isolandoci (salvando le persone che ci stanno intorno e salvando noi stessi dal dolore), ma, in realtà, stiamo peggiorando le cose. Per natura, siamo creature sociali e opporsi a questa inclinazione non farà che peggiorare il nostro stato mentale corrente. 

Conclusione: la memoria del trauma non riesce a distinguere chi aiuta da chi subisce, quindi alla fine finiamo per farci del male ancora più a lungo se non pianifichiamo tutto correttamente.

I social media e l'autostima

I comportamenti tossici sono spesso una proiezione di come riteniamo che dovremmo essere trattati noi stessi. I social media e gli streamer possono esacerbare questo problema perché sono considerati come fonti autorevoli e, spesso, amplificano le emozioni. Quando si esibisce, un comico è al suo massimo livello. Un influencer posta i suoi momenti di maggior successo.

La dott.ssa Voll ci ricorda che "noi abbiamo la tendenza a dare per scontato che gli altri siano un nostro alter ego", ma, in realtà, si tratta solo di un esempio calzante che ci fa capire come questo concetto possa essere usato contro di noi. Se il vostro standard è troppo elevato, potreste giudicare inutilmente voi stessi e gli altri (e quindi agire) in modo negativo.

La camera dell'eco della sopravvivenza

Le personalità che si sviluppano sui successi e sui fallimenti nei giochi come mezzo per sfuggire a una situazione pericolosa creano un'irremovibile ansia di successo perché è per loro l'unico modo per sopravvivere. Diventare un atleta o uno streamer di successo potrebbe significare riscattarsi da una famiglia violenta, facendo sembrare letteralmente una vittoria come se fosse una questione di vita o di morte. Anche se la nostra coscienza non sa che qualcosa non va, il meccanismo di sopravvivenza del nostro cervello lo sa.

Poiché questo stato di malessere psicologico non trattato è così dilagante, questi comportamenti estremi sembrano ancora più comprensibili per molti di noi, il che crea una camera dell'eco. L'esposizione alle differenze culturali, allo stile di comunicazione (persino al colore dei capelli) ci fornisce un maggior livello di contesto e sfumature, che possono darci quel secondo in più per pensare piuttosto che agire immediatamente. Queste informazioni acquisite possono influenzare notevolmente il modo in cui ci presenteremo nella prossima situazione simile e permetterci (si spera) di adottare un approccio più positivo.

L'importanza del singolo nella collaborazione

Il singolo è importante nella collaborazione piuttosto che nel lavoro di squadra e andrebbe favorito, non demonizzato: c'è differenza tra singoli che collaborano per una causa comune e singoli che lavorano solo per soddisfare la loro cupidigia.

L'aggiornamento del sistema dell'onore di League fornito nel 2017 dalla dott.ssa Voll e dal suo team è un ottimo esempio di come la collaborazione non debba implicare l'annullamento del singolo per il bene della comunità. La collaborazione ci permette di capire come funziona la macchina nel suo insieme e di trovare il nostro posto al suo interno.

La collaborazione è la nostra forza

Almeno dal 2006, la scienza ci dice che i team sono oggettivamente più bravi a risolvere i problemi complessi anche degli individui più intelligenti che lavorano da soli. Anche il mago più potente di DA:O ha bisogno che le tattiche del gruppo siano configurate correttamente quando è il momento di uccidere l'arcidemone (soprattutto ora che il fuoco degli amici è un'opzione )

La versione della dott.ssa Voll ha creato una svolta culturale: la collaborazione integrata nei giochi (Figura 4) , con lo scopo di aiutare i giocatori a comunicare in modo efficace piuttosto che parlare "oltre l'altro", come ha affermato la dott.ssa Voll.

Sistema dell'onore originale 

  • Opzioni limitate per onorare i giocatori

  • Gli onori venivano assegnati alla fine del gioco

  • I giocatori potevano onorare gli avversari

  • Le ricompense erano piccole e non frequenti

  • Il sistema era meno importante nel client del gioco

Sistema dell'onore dopo il 2017

  • Categorie dell'onore più dettagliate

  • Gli onori vengono assegnati nella lobby dopo il gioco

  • Onori focalizzati solo sui compagni

  • Sistema più uniforme con ricompense più frequenti

  • Sistema più visibile nel client del gioco con l'avanzamento dell'onore

Figura 4. Il sistema dell'onore di LoL prima e dopo la rivisitazione del 2017 ad opera di Kimberly Voll

Gli onori erano legati ad altri sistemi (come le ricompense alla fine della stagione e le creazioni Hextech), che hanno reso il sistema parte integrante dell'experience e dell'avanzamento dei giocatori. D'altro canto, l'aggiornamento del sistema dell'onore punisce anche i giocatori che mostrano comportamenti negativi o tossici, fino a bandirli dal gioco in modo permanente. 

Questa svolta culturale radicale si è verificata perché il nuovo sistema si basa sul modo con cui le persone agiscono effettivamente piuttosto che su come noi diciamo che agiscono. Considerando il fatto che il torneo di League del 2023 ha rivaleggiato con gli spettatori di eventi sportivi fisici (totalizzando 6,4 milioni di spettatori simultanei in tutto il mondo) e ha ospitato quasi 20.000 utenti all'evento, possiamo affermare che i cambiamenti della dott.ssa Voll contribuiscono notevolmente a proteggere la salute mentale dei giocatori.

Abbiamo la soluzione ideale per voi

Considerando che ci sono stati più di 13.000 licenziamenti nel settore del gaming da gennaio a ottobre 2024, si tratta di un periodo particolarmente difficile per gli appassionati di videogiochi.

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Conclusione

I giochi hanno provocato casi di malessere psicologico, ma, grazie a persone come la dott.ssa Voll, la salute mentale viene discussa più apertamente tra i giocatori di tutte le età. La mia speranza è che queste conversazioni portino a ulteriori cambiamenti nei giochi simili all'aggiornamento del sistema dell'onore di League del 2017.

La comunità dei giocatori è ampia e non si limita agli schermi. Appassionati di giochi da tavolo, giochi di ruolo, arcade: in questa comunità trovano tutti un posto. I membri della comunità dei giochi si sovrappongono a quelli della comunità di addetti alla sicurezza delle informazioni/hacker: a tutti noi piacciono i computer e tutto ciò che è correlato ad essi.

I giochi sono il modo e il luogo in cui oggi socializziamo e dobbiamo riconoscere che non esiste più un confine netto tra la vita reale e quella online. La conversazione e la collaborazione possono aiutarvi a prosperare nel mondo digitale e in quello reale.



Tricia Howard

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Tricia Howard

December 02, 2024

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Tricia Howard

Tricia Howard è un'artista ribelle che è finita nella ricerca sulla cybersicurezza. Con una laurea in arti drammatiche e interessi che spaziano da "Star Wars" all'opera, Tricia adora portare un po' di brio nel regno informatico. Quando non aiuta i ricercatori a pubblicare le loro storie in modo efficiente ed efficace, senza denigrare l'acume tecnico del pezzo, si dedica alla scrittura e all'esecuzione di canzoni ironiche sulla sicurezza, alla lettura in modo drammatico di "cold e-mail"; alla risoluzione rapida di puzzle; alle passeggiate con il suo cane Pomsky, Darth; e a chiedere alla gente di sorridere. Potete anche vedere Tricia dal vivo nel suo programma mensile Rapporto mensile sulle minacce: The SIG Download!